Progetto Educativo

Da dove veniamo

“Dove è possibile, è conveniente anche per noi istruire i giovani nelle lettere”: la comunità degli Stimmatini e i loro collaboratori ritengono ancor oggi valida questa convinzione di Gaspare Bertoni, santo veronese (1777-1853).
Egli, il 4 novembre 1816, nello stesso luogo dove oggi si trova il complesso delle “Stimate”, radunò attorno a sé alcuni amici con cui condivise fin da subito una spiccata passione per la formazione delle nuove generazioni: prendeva l’avvio la famiglia religiosa degli Stimmatini.
S. Gaspare Bertoni fu guida spirituale di molti santi veronesi fondatori. Grande predicatore, sapiente direttore spirituale e intelligente educatore dei giovani, così descrivono le cronache del tempo.
Sin dalla fondazione degli oratori, si era rivelato pioniere geniale a favore dei giovani, inventando le iniziative più adeguate per aiutarli a crescere nelle virtù umane e cristiane, nella cultura e nella professionalità.
Nel corso di quasi duecento anni di vita, gli Stimmatini hanno declinato in vari modi l’ispirazione iniziale: alle “Stimate” si sono succeduti svariati ordini di scuola (compresa la prima scuola guida della città), per giunger fino ad oggi con una scuola primaria e una scuola secondaria di primo e di secondo grado presso la sede di Piazza Cittadella ed una professionale nella zona di Borgo Trento.
Superando presto i confini della città natale, la congregazione si dedica alla gestione di case di spiritualità, comunità parrocchiali,
scuole e studentati. Il motto ispiratore “euntes docete” risuona oggi in varie lingue e in quindici Paesi del mondo.

La comunità e la scuola oggi

Alla comunità delle Stimate sono oggi affidati la chiesa (ove è conservato il corpo di S. Gaspare), il cinema teatro (con varie iniziative culturali e il Cineforum Verona) la biblioteca (avviata dal Fondatore, raccoglie oltre 60.000 volumi) e la scuola.
La scuola secondaria di secondo grado è articolata nel liceo classico, nel liceo scientifico, nel liceo linguistico e nell’ istituto tecnico industriale a indirizzo informatico con progetto autonomo di tipo liceale.
Proprio qui alle Stimmate è la casa-madre degli stimmatini; questo luogo carico di storia custodisce una Biblioteca di valore, di cui alcuni manoscritti storici di Verona (1435) e mille edizioni del 1500.
Il complesso scolastico racchiude aule, cortili interni, palestre e sale mensa tra Piazza Cittadella, Via Montanari e via Bertoni ed è raggiungibile tramite molte linee di trasporto urbano ed extraurbano.
Il D.M. del 28 febbraio 2001 ha conferito la qualifica di paritaria alla Scuola secondaria (di primo e di secondo grado), che quindi fa parte del Sistema Nazionale di Istruzione, svolge un servizio pubblico ed è sede d’Esame di Stato. La scuola primaria, avviata nel 2004, è stata dichiarata paritaria con D.M. del 13 gennaio 2005.
L’opera educativa, che accoglie alunni di entrambi i sessi, è affidata a insegnanti laici e religiosi coordinati da un preside laico (prof. Umberto Fasol) e da un direttore stimmatino (p. Simone Piacentini), che ne curano la selezione e la formazione continua.

Il progetto educativo: Euntes Docete

Il progetto educativo è ispirato al Vangelo: applicato da duecento anni, ha accolto i nuovi stimoli offerti dalla modernità ed ha fatto propria l’idea di uomo proposta dal Concilio Vaticano II, “… creato ad immagine di Dio, capace di conoscere e di amare il suo creatore; … superiore a tutto l’universo delle cose, a motivo della sua intelligenza con cui partecipa
della luce della mente di Dio…”.

  • Per collaborare alla missione della Chiesa nel contesto culturale attuale.
    L’obiettivo è formare in ogni alunno quell’intelligenza che “mediante la sapienza attrae con dolcezza la mente a cercare ed amare il vero e il bene; l’uomo che se ne nutre è condotto attraverso il visibile all’invisibile” (GS 15).
    Lo stesso S. Gaspare ha scritto che “senza l’aiuto di queste scienze naturali non si può arrivare alla sublimità delle cose spirituali”, suggerendo di collocare le numerose nozioni della cultura nell’orizzonte di senso del messaggio cristiano.
    Nell’attuale contesto di pluralismo e di miscellanea culturale, la proposta educativa stimmatina, pur mantenendo il rispetto per le diverse sensibilità, si allinea alla missione della Chiesa, “manifestare il mistero di Dio, il quale è il fine ultimo dell’uomo, [per svelargli] il senso della sua propria esistenza” (GS 41).
  • Per contribuire alla formazione integrale dei giovani
    “Ogni uomo ha il dovere di tener fermo il concetto di persona umana integrale, in cui eccellono i valori dell’intelligenza, della volontà, della coscienza e della fraternità, che sono fondati tutti in Dio creatore e sono stati mirabilmente sanati ed elevati in Cristo” (GS 61). S. Gaspare esortava a educare i giovani a “stringere le idee, chiare, fondamentali”, scegliendo insegnanti dotati di “capacità e preparazione, in modo che non solo siano colti, ma anche impegnati assiduamente e abbiano a cuore il progresso dei giovani in tutti i loro impegni scolastici”: la comunità religiosa e quella scolastica operano in stretto dialogo con le famiglie per favorire non solo l’apprendimento di nozioni, ma la stessa strutturazione dell’individualità adulta degli allievi.
  • Per far maturare la coscienza morale
    S. Gaspare ha indicato chiaramente questo obiettivo nelle Costituzioni: “Benché i ragazzi vengano accolti per essere istruiti nella dottrina, nella scuola è da ricercare e perseguire principalmente un retto comportamento”. Gli alunni vengono aiutati a far posto agli ideali di democrazia e di giustizia, per diventare consapevoli e responsabili sia dei loro diritti che dei loro doveri, quindi capaci di libere scelte, per il bene proprio, di ciascuna persona e dell’intera comunità:

“siamo testimoni della nascita di un nuovo umanesimo, in cui l’uomo si definisce anzitutto per la sua responsabilità verso i fratelli e verso la storia” (GS 55).

Una didattica “Bertoniana”

S. Gaspare fu guida spirituale, formatore e predicatore assai apprezzato nel suo tempo. Dai suoi scritti emergono indicazioni metodologiche valide ancor oggi nel campo della didattica e della formazione dei giovani:

  • La familiarità dei rapporti, nel rispetto della persona e del ruolo: “ognuno ricerchi con il massimo impegno questa unione e concordia”;
  • L’autorevolezza dell’insegnare e gratificazione dell’apprendere, nel riconoscimento e nella libera conquista dei valori della cultura e della vita: “non manchi una sufficiente azione correttiva, secondo la qualità e la capacità degli scolari; … gli insegnanti si servano del genere di premi proporzionato alle azioni e alle persone”;
  • La ricerca della solidità dell’apprendimento, in una visione sempre ottimistica delle possibilità dei giovani e nell’attenta considerazione delle reali possibilità di ciascuno: “è meglio sapere poco ma bene e con molta precisione, che molto, ma confusamente”.
  • La pazienza dell’attendere nella reciproca fiducia e gratitudine: “se ora questa gente non ti dà quello che tu vorresti, contentati di quello che essi ti vogliono dare: un dì, forse, ti daranno di più di quello che ora tu vorresti da loro”.

Declinando concretamente questi obiettivi e idealità, la scuola delle Stimate è impegnata nel dibattito culturale contemporaneo, sia promuovendo incontri con personalità, che facendolo entrare nella didattica ordinaria: “la cultura deve mirare alla perfezione integrale della persona umana, al bene della comunità e di tutta la società umana; perciò è necessario coltivare lo spirito in modo che si sviluppino le facoltà dell’ammirazione, dell’intuizione, della contemplazione, e si diventi capaci di formarsi un giudizio personale e di coltivare il senso religioso, morale e sociale” (GS 59).
Nell’intento di armonizzare i diversi aspetti della cultura, la scuola è particolarmente attenta al fecondo dialogo tra scienza e fede, nel costante sforzo di coniugare Vangelo e saperi, proponendo esperienze educative, ricreative e religiose.
A coronamento del quasi bicentenario impegno educativo e a conferma della validità del progetto sin qui delineato, il 14 dicembre 2004 il Presidente della Repubblica ha conferito, su indicazione del Ministro Letizia Moratti, a p. Vittorio Zanon, allora direttore della Scuola, la medaglia d’oro per i meriti acquisiti come docente e come Preside: nell’accogliere il
riconoscimento, p. Vittorio lo ha condiviso con la scuola tutta, sottolineando come esso sia premio per la lunga tradizione educativa e la feconda collaborazione instaurata.